Su Val Vibrata Life, edizione Aprile, articolo mio e di Roberto Di Nicola, sul fenomeno del "Selfie-Hot" in Rete. Buona Lettura.
Siamo in pieno
risveglio primaverile e, finalmente, con le ore di luce che aumentano, si passa
più tempo all’aria aperta con un notevole abbassamento del nostro livello di
stress quotidiano.
Ma…. soprattutto si
attivano i nostri organi di senso, si alzano i valori degli ormoni che regolano
l’umore e la sessualità e aumenta l’attrazione tra uomo e donna. La sessualità,
quale evento psicosomatico, ha risentito, nel corso degli anni, dei vari
mutamenti sociali e culturali che si sono alternati, dei nuovi modelli che
privilegiano l’apparire piuttosto che l’essere, la seduzione piuttosto che il
desiderio. Un argomento che sempre più frequentemente sta ricevendo
l’attenzione dell’opinione pubblica e dei mass-media è quello dell’erotismo
sessuale spopolato online, che ha a che fare con la propria identità di genere
e che è caratterizzato da comportamenti eccitanti sessualmente che lo schermo
del computer, con le sue caratteristiche dell’impersonalità, sembra
intensificare. La ricerca dell’anima
gemella, dell’altra metà della mela è arrivata sul Web già da diverso tempo. E
quando un cuore solitario vuole compagnia, oggi può trovarla con una manciata
di click. E’ l’espediente ideale per un timido, un infedele o anche un pigro.
Possono essere svariate
le tipologie di utenti che si siedono dinanzi al pc, ma sono comuni le
intenzioni: intrecciare relazioni. L’esibizionismo ed il voyerismo sembrano
spiccare maggiormente nella nostra epoca post-moderna intensificandosi sulla
chat, attraverso i cosiddetti “selfie” (fotografia
fatta a se stessi con un telefono e poi condivisa sui social) che
immortalano ciò che si sta facendo in quel preciso istante con le proprie
emozioni, con il desiderio del farsi vedere, dell’esserci in quanto tali. Le location più in voga sono, ad esempio, il
bagno e la camera da letto (situazioni di
intimità), le discoteche ed i monumenti (situazioni di divertimento e possibilità di viaggiare in libertà).
La mania dell’autoscatto richiama l’essere in primo piano, il bisogno di non
essere dimenticati o comunque essere al passo con la vita degli altri, per sentirsi
meno inadeguati. Uno dei selfie che si sta stratificando è il così chiamato “aftersex”
(foto scattate in momento che seguono al rapporto
sessuale). Tale fenomeno accomuna generalmente tutti, ma attenzione a non
trasformarla in “selfite”, ossia il desiderio ossessivo-compulsivo di
realizzare autoscatti per poi condividerli per compensare la mancanza di
autostima e coprire lacune della propria intimità. La perversione in questo
articolo è trattata in un’accezione soft,
come sinonimo di ribaltamento e rivoluzione: la perversione della visibilità,
dell’esserci, del rivedersi, del sentire i commenti altrui che rinforzino il
loro autoscatto ed il loro momento. La perversione è un’organizzazione
psicologica complessa e per come la stiamo descrivendo, si manifesta in una
performance virtuale che mette a riparo dalle paure di fare delle brutte figure
e di confrontarsi con le proprie fragilità e con i giudizi morali che albergano
in noi e non ci rendono liberi. Così dietro un nickname si nasconde un mondo e
l’immagine che forniamo di noi stessi sarà stata utile allo scopo in base a
quanto saremo stati bravi a ‘confezionarla’. Già, perché una delle
caratteristiche fondamentali dell’online
dating, è che si è quello che si sceglie di essere: i più onesti e sicuri
delle proprie qualità offrono un autoritratto realistico e adottano un
linguaggio in linea con la propria personalità ma c’è anche chi costruisce ‘un
personaggio’, un ‘abito virtuale’ che, spesso, ricorda solo vagamente colui che
lo indossa: somiglia di più a chi vorrebbe essere o rappresenta qualcuno che
crede più appetibile per i suoi potenziali interlocutori. A volte si sta così a
proprio agio davanti allo schermo o al display del cellulare, che la chat o il
sito web non sono più mezzi di comunicazione destinati soltanto ad un primo
contatto tra coppie, ma diventano espressione di una realtà parallela che si fa
fatica ad abbandonare. Basta il bip di una notifica per riconnettersi con il
partner e riprendere un interminabile discorso a colpi di faccine, che le
normali attività del quotidiano sembrano interrompere.
La qualità di chi si esibisce è quella di accendere
la tentazione e di creare un bisogno. Lo schermo impersonale del pc, ci
permette di nascondere le nostre debolezze ed i nostri difetti, scegliendo
l’immagine migliore di noi, le foto che danno quell’immagine che noi vorremmo
che passasse, un’ossessione dell’uomo moderno, l’esibizionismo ad ogni costo.
La perversione della visibilità, con la fisicità, con la corporeità delle
immagini, con la centralità che il piccolo schermo dà al corpo, al volto, ai
gesti, alle espressioni permette di sapere di quel personaggio molto di più che
se si fosse letto tutti i suoi libri. La velocità del contatto virtuale
disintegra il desiderio del corteggiare, difende dalla possibilità di fallire,
poiché si sopporta emotivamente di più ricevere un “no visivo” da un “no
virtuale”.
Il confronto vis a vi tra due persone genera più paura
del giudizio, mentre lo schermo azzera la vergogna, dando spazio anche a
fantasie sessuali che ancora rimangono tabù per molti.
La rete del terzo
millennio cambia pelle continuamente, offrendo sempre attraenti possibilità per
i milioni di persone che ogni giorno si affacciano alla finestra (di dialogo)
del loro browser, all’insegna del motto “virtuale è bello”. Succede così che ci
si scambia informazioni, notizie, ricette, si condivide, si posta e si linka…ma quando il mouse diventa arco e
scaglia frecce d’amore colpendo ora questo, ora quel profilo sui siti
d’incontri, siamo sicuri di beccare il bersaglio giusto, pervasi come siamo dal
furore di Cupido?
I nostri bisnonni non
avevano in tasca lo smartphone, ma un oggetto capace ancor di più di evocare la
persona amata: un fazzoletto impregnato del suo profumo che manteneva sempre
viva la connessione e alimentava ancor di più il desiderio di rivedersi,
ricongiungersi con la propria compagna…bei tempi.
E voi da che parte
state? Siete tradizionalisti o moderni? E’ primavera e Cupido è in agguato,
chissà che non scelga proprio voi!
Virginia Maloni

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