Val Vibrata Life Edzione Giugno sulla "TANORESSIA", la mania dell'essere abbronzati.
COS’E’ LA TANORESSIA?
Con l’arrivo dell’estate il nostro corpo si
prepara ad accogliere il tanto atteso sole, ci piace andare in spiaggia o in
montagna e abbronzarci, vedere la nostra pelle che cambia, guardarci allo
specchio con un po’ di colore e, ci soddisfa, indossare abiti che danno risalto
alla nostra tintarella. Fin qui tutto nella norma, in quanto, con l’arrivo della
bella stagione, la pelle e i nostri ormoni hanno bisogno di rigenerarsi. In effetti, secondo recenti studi, l'esposizione al sole
sarebbe strettamente collegata alla produzione della serotonina, il cosiddetto
ormone del buonumore. Oggi però, l’abbronzatura può divenire una vera e propria patologia, soprannominata “Tanoressia”. Pare essere questa l’ossessione dell’estate e riguarda principalmente
le donne tra i diciassette ed i quarantacinque anni, secondo le quali una pelle
abbronzata regala un aspetto più sano e seducente.
Cos’è la Tanoressia?
La Tanoressia consiste nell’avere una necessità sproporzionata di
sentirsi e vedersi abbronzati, per cui parliamo di una vera e propria compulsione ad esporsi in maniera eccessiva
al sole, o alla luce artificiale
delle lampade solari, anche senza le dovute protezioni, ignorando le conseguenze nocive
dell’esporsi in maniera ossessiva. La persona vuole essere scura di carnagione
a tutti i costi, e non accetta la propria immagine allo specchio se non ritrova
la stessa abbronzatura. Il non essere bronzei induce poi la persona a sentirsi irrequieta, sfiduciata,
a disagio con se stessa. La tanoressia, quindi, al pari di una dipendenza porta a non vedersi
mai abbronzati “quanto basta”, ad
esporsi in maniera ossessiva alla luce solare senza l’uso di creme protettive,
e ad sperimentare un disagio interiore nel caso in cui non ci si è esposti
abbastanza al sole. La Tanoressia mostra “l’appetito per l’abbronzatura”, un modo di agire che presenta delle
somiglianze con l'anoressia: così come l'anoressico non si vede mai abbastanza
magro, il tanoressico non perviene mai al livello di abbronzatura ambito. Il problema è che chi si vuole abbronzare in maniera
ossessiva e non sana, dimentica le buone norme da seguire per avere
un'abbronzatura bella, duratura, ma soprattutto in salute.
Il tanoressico prova una sensazione di
freschezza e benessere subito dopo l’esposizione al sole o subito dopo aver
fatto una lampada e il confine patologico sta proprio in questa fase e cioè che
tali soggetti non riescono più a farne a meno di questa sensazione e della loro
immagine con la pelle scura. Quello della tanoressia è un circolo vizioso dal
quale è difficile uscire: se il livello del buon umore e dell'autostima sono
strettamente legati all'abbronzatura, appare chiaro che la persona affetta
dalla dipendenza ha bisogno, per uscirne, di un costante supporto psicologico
capace di indirizzare verso una maggiore cura della pelle e della percezione
della propria immagine psicofisica.
Bibliografia di riferimento
American Psychiatric Association (2001). Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders (4a ed.-revised). Washington, DC: APA.
American Psychiatric Association (2001). Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders (4a ed.-revised). Washington, DC: APA.
American Psychiatric Association.
DSM-IV-TR. Manuale diagnostico e statistico dei Disturbi Mentali, 4th edizione,
text revision, a cura di Andreoli V, Cassano GB, Rossi R, Masson, Milano 2001.
Fairburn, C.G. (2008). Cognitive
Behaviour Therapy and Eating Disorders. New York: Guilford Press.
Virginia
Maloni, Psicoterapeuta
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