ARTICOLO DICEMBRE-GENNAIO VAL VIBRATA LIFE
Il
gioco da sempre svolge una funzione evolutiva importante generando creatività e
svago. Occorre però valutare bene i rischi non visibili, i costi concernenti,
la gestione dei rischi e delle conseguenze deleterie esistenti che si possono
riscontrare. In seguito ad un’analisi specifica
del rischio cui sono esposti i cittadini del nostro territorio, emerge un
numero elevato di sale gioco e gioco online che va di pari passo con lo
sviluppo delle “Ludopatie contemporanee”:
gambling (gioco d’azzardo), giochi a distanza, lotterie istantanee, scommesse e
slot-machine. La ludopatia è un Disturbo del comportamento, “una dipendenza
comportamentale[1]”.
Gli studi scientifici dimostrano, come rispetto alle classiche dipendenze da
sostanza, le ludopatie conoscono oggi una maggiore pervasività, trasversalità
sociale e generazionale, dovuta sia alle caratteristiche situazionali dell’ambiente
di gioco (accessibilità, anonimato, velocità) sia alla natura stessa e alla
modalità dei giochi contemporanei (frequenza, possibilità di ri-giocata rapida,
modalità di pagamento). La Ludopatia diventa un automatismo, dove non
c’è spazio per la creatività ma l’incontro con il disorientamento soggettivo e
la congiuntura della crisi economica. Il
giocatore patologico mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d'azzardo, aumentando la
frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nell'apparente
tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità
economiche (facendosi prestare i soldi) e trascurando gli impegni che la vita
gli richiede. Nell’era "multimediale"
la figura del giocatore d’azzardo subisce una "evoluzione": prima era
facilmente individuabile, “segregato” nei luoghi a lui deputati, ora chiunque
sia in possesso di un computer collegato a internet e
di una carta di credito può diventare un
giocatore compulsivo. La
ludopatia può portare a rovesci finanziari, alla compromissione dei rapporti e
al divorzio, alla perdita del lavoro, allo sviluppo di dipendenza da droghe o
da alcol fino al suicidio. Tra i maschi in genere il disturbo inizia negli anni
dell’adolescenza, mentre nelle donne inizia all’età di 20-40 anni. In Italia la
cura del gioco d'azzardo patologico è piuttosto recente. In alcune
regioni i SerT (Servizi
per le dipendenze patologiche delle ASL) hanno istituito specifiche équipe
(composte da medici, psicologi, assistenti sociali, educatori, infermieri) che
si occupano di diagnosi e cura del gioco patologico. Esistono
inoltre associazioni che si occupano di auto mutuo aiuto, ma gli interventi
legislativi in merito sono ancora insufficienti a contenere la proporzione
esorbitante che tale problema sta mostrando e ad attuare buone prassi con
confini ben stabiliti che siano chiari ed accessibili da tutti. Secondo i dati
del Dipartimento Politico delle Dipendenze da droga della Presidenza del
Consiglio, la percentuale di persone tra i 15 e
i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei tanti giochi
presenti sul mercato (Lotto, Supernenalotto, Gratta e vinci, scommesse
sportive, poker online) ha subito un aumento significativo, una
diffusione capillare delle slot-machine: nel 2011 rispetto al 2008 i giocatori
patologici sono passati dall’1 al 7%, mentre i giocatori problematici (fase
intermedia) sono passati dal 5 al 18%. In questo periodo c’è una proposta di legge che, tra le varie
clausole, prevede che l’1% delle giocate sia da destinare alla prevenzione e
alla formazione e anche che ci sia un controllo dell’età del giocatore. I dati
emersi mostrano come la Ludopatia interessi la salute pubblica, richiedendo una
prassi consolidata e costante che preveda un buon lavoro di rete tra le
istituzioni sia a livello educativo, sia di prevenzione e cura.
Bibliografia
American
Psychiatric Association. DSM-IV-TR. Manuale
diagnostico e statistico dei Disturbi Mentali, 4th edizione, text revision, a
cura di Andreoli V, Cassano GB, Rossi R, Masson, Milano 2001.
Lavanco G.,
Psicologia del Gioco d’azzardo. Prospettive psicodinamiche e sociali,
McGraw-Hill, Milano 2001.
[1]Il gioco d'azzardo patologico o ludopatia è un disturbo
del comportamento che, stando alla classificazione
del DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico
dei Disturbi Mentali, IV edizione), rientra nella categoria diagnostica dei Disturbi del controllo degli impulsi. Ha una forte attinenza con la tossicodipendenza, tanto che nel DSM 5 verrà inquadrato
nella categoria delle cosiddette "dipendenze comportamentali".

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