Val Vibrata Life Edizione Dicembre-Gennaio 2015
Quante volte avete sentito “Non vedo l’ora che arrivi il Natale?”, quasi come un’oasi della
felicità istantanea da assaporare per ricaricare la mente ma soprattutto il
corpo, in attesa di mangiare tutti i cibi tradizionali della propria
territorialità.
Ma è vero che si tratta di benessere istantaneo o e solo una
nostra sensazione?
Da un sondaggio americano è emerso che le persone sono felici
quando si innamorano (poiché vi è la produzione di uno specifico ormone
dell’amore chiamato “ossitocina” che aumenta, per esempio, quando ci si scambiano effusioni,
perché è collegata all'autostima e al buon umore) e durante le
Feste Natalizie.
Estrapolando alcuni
dati empirici dalla
National Academy of Sciences
sulla felicità ed i momenti in cui è maggiormente sentita, possiamo descrivere
quello che accadrebbe in noi, a livello psicofisico, durante il Natale:
1. Se acquisti in
memoria, emotiva e cognitiva, un’esperienza o qualcosa che la riproduce (come
una scatola di the londinese che ti ricorda dei bei momenti trascorsi nel Regno
Unito), tale esperienza durerà nel tempo e sarà più emotivamente coinvolgente
di qualsivoglia oggetto. Per questo il Natale è un’esperienza che condividiamo
in moltissimi paesi ed è associata al sapore dei dolci, al profumo del cibo, alle
telefonate con i parenti che stanno all’estero e che ci mandano le loro foto in
posa attorno al fuoco o vicino al pupazzo di neve.2. Il modo migliore
per creare bei momenti e bei ricordi è stare con i tuoi familiari e gli amici
più cari. L’intensità di una emozione aumenta quando condividiamo le nostre
esperienze più belle con qualcuno. A Natale tutti andiamo a comprare dei regali
o facciamo piccoli pensierini insieme con qualcuno e, anche se lo facciamo da
soli, abbiamo la percezione che mentre lo stiamo facendo noi, dall’altra parte
del mondo c’è qualcun altro, con le sue tradizioni, che sta facendo la stessa
cosa.3. E’ importante
mettere a fuoco il percorso che si sta facendo per il raggiungimento di un
obiettivo. Ad esempio, la preparazione per la cena di Natale deve essere bella
quanto la cena stessa. Per questo il Natale è il venticinque, ma tutti lo
attendiamo, facciamo addobbi, mettiamo luci, ordiniamo le delizie da mangiare
quel giorno e decidiamo anche il vestito migliore da indossare.4. Imparare a
beneficiare di tante piccole cose e di tante piccole esperienze, aiuta ad
arricchire la nostra quotidianità di felicità, ed il Natale è fatto di tanti
regali, amicizie ritrovate, parenti che si vedono, gioie condivise, emozioni
bellissime che ci fanno dimenticare o alleviano i cattivi pensieri, le
preoccupazioni e le energie negative.In un mondo che corre cosi
veloce, e che spesso non lascia spazio ad emozioni e parole, se non facciamo
attenzione, rischiamo di perderci il momento e di dimenticarci qualcosa che conta
veramente. Ma il giorno di Natale invece no, perché ci chiama tutti al
raccoglimento attorno ad una vasta tavolata rossa, verde, blu, piena di colori ed
è una data che ci tiene uniti tutti una volta l’anno in quasi tutto il mondo.
Infondo, ciò
che ci rende felici o tristi sono le esperienze con gli altri, gli eventi
sociali e l’appartenenza ad un gruppo. Universalmente, specialmente il giorno
di Natale, queste dimensioni si uniscono e donano un’emozione unica. Uno dei
fattori che ci permettono di vivere meglio è la vicinanza emotiva, che
raggiunge il picco massimo proprio nei momenti di intimità, durante una Festa
particolare e durante il giorno di Natale. Il tutto viene accompagnato
dall’effetto stroboscopico delle luci nei negozi, nelle case, negli studi,
lungo le strade.
Il benessere
psicofisico che proviamo durante le Feste è quindi dato dalla vicinanza emotiva
e dal sentirsi parte di un gruppo, che ci fa sentire meno soli e più vicini
emotivamente.
E cosa c’è di più bello mangiare a
tavola e scambiare parole con i propri cari?
Buon Natale a tutti voi!
Bibliografia
Kasser, T., Sheldon, K. M. (2002). What Makes
for a Merry Christmas?, in Journal of Happiness Studies, vol.
3, n.4, pp. 313-329.
Spangenberg, E.R., Grohmann, B., Sprott, D. E.
(2005). It’s beginning to smell (and sound) a lot like Christmas: the
interactive effects of ambient scent and music in a retail setting, in Journal
of Business Research, vol. 58, n. 11, pp. 1583-1589.
Werner, C.M., Peterson-Lewis, S., Brown, B.B.
(1989). Inferences about houseowners’ sociability: impact of Christmas
decorations and other cues, in Journal of Environmental Psychology,
vol. 9, n. 4., pp. 279-296.

Nessun commento:
Posta un commento