Considerando l’attuale tessuto socio-culturale
in cui siamo immersi, possiamo osservare di vivere in un’epoca
dell’agìto, un agìto che non lascia spazio ad emozioni e parole. Ci
troviamo di fronte a relazioni liquide senza un’esperienza dell’esserci
autentico. Si parla di ‘crollo’ della coppia e di conseguenza della
famiglia mettendo in luce la maggiore fragilità della vita a due, sempre
più soggetta a crisi e rotture . La vita di coppia si trova a vivere un
conflitto, un dilemma, una dissonanza tra il soddisfacimento di bisogni
personali(aspetto positivo) dello stare insieme e la sensazione di una
diminuzione, di un blocco della propria individualità(aspetto critico).
Come stabiliamo oggi le nostre relazioni? Mi hanno colpito alcune
parole espresse dalla sociologa Mirella Giovene che a mio avviso
raggruppano il momento corrente che stiamo vivendo e dal quale vorrei
partire per poter considerare l’attuale contesto in cui la coppia oggi
si trova: “oggi più che mai rispetto al passato viviamo in molteplici
contesti sociali ed in tanti ambiti lavorativi con una sensazione
profonda di smarrimento e di incertezza che non riguarda soltanto i
personali percorsi esistenziali, ma anche quei riferimenti istituzionali
che da sempre hanno prodotto garanzie solide in ciascun soggetto pur
nell’osservanza vincolante di norme e regole” . La terapia di gruppo permette di condividere
con altri il proprio disagio e le sue possibili risoluzioni, favorisce
l’ascolto degli altri che si traduce in una maggiore possibilità di
ascoltare se stessi. Nella maggior parte dei casi è funzionale alla cura
associare terapia di gruppo e terapia individuale. Sono strategie
differenti, ma che condividono lo stesso obiettivo: la consapevolezza
della propria esistenza, nella sua dimensione individuale e sociale.
All’interno del gruppo, il soggetto sviluppa una maggiore creatività
riguardo alla risoluzione, trasformazione, compensazione dei propri
sintomi.lunedì 21 gennaio 2013
L'importanza delle relazioni e del gruppo come strumento di crescita
Considerando l’attuale tessuto socio-culturale
in cui siamo immersi, possiamo osservare di vivere in un’epoca
dell’agìto, un agìto che non lascia spazio ad emozioni e parole. Ci
troviamo di fronte a relazioni liquide senza un’esperienza dell’esserci
autentico. Si parla di ‘crollo’ della coppia e di conseguenza della
famiglia mettendo in luce la maggiore fragilità della vita a due, sempre
più soggetta a crisi e rotture . La vita di coppia si trova a vivere un
conflitto, un dilemma, una dissonanza tra il soddisfacimento di bisogni
personali(aspetto positivo) dello stare insieme e la sensazione di una
diminuzione, di un blocco della propria individualità(aspetto critico).
Come stabiliamo oggi le nostre relazioni? Mi hanno colpito alcune
parole espresse dalla sociologa Mirella Giovene che a mio avviso
raggruppano il momento corrente che stiamo vivendo e dal quale vorrei
partire per poter considerare l’attuale contesto in cui la coppia oggi
si trova: “oggi più che mai rispetto al passato viviamo in molteplici
contesti sociali ed in tanti ambiti lavorativi con una sensazione
profonda di smarrimento e di incertezza che non riguarda soltanto i
personali percorsi esistenziali, ma anche quei riferimenti istituzionali
che da sempre hanno prodotto garanzie solide in ciascun soggetto pur
nell’osservanza vincolante di norme e regole” . La terapia di gruppo permette di condividere
con altri il proprio disagio e le sue possibili risoluzioni, favorisce
l’ascolto degli altri che si traduce in una maggiore possibilità di
ascoltare se stessi. Nella maggior parte dei casi è funzionale alla cura
associare terapia di gruppo e terapia individuale. Sono strategie
differenti, ma che condividono lo stesso obiettivo: la consapevolezza
della propria esistenza, nella sua dimensione individuale e sociale.
All’interno del gruppo, il soggetto sviluppa una maggiore creatività
riguardo alla risoluzione, trasformazione, compensazione dei propri
sintomi.
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