venerdì 26 giugno 2015

“Living apart together”

Alcune coppie di fidanzati prediligono di abitare in case separate

 per proteggere e custodire i propri spazi e le proprie consuetudini.


Nelle società del passato in cui, in tutte le classi sociali, il matrimonio era un’alleanza tra famiglie e i sentimenti degli individui erano del tutto irrilevanti, la stabilità matrimoniale era garantita dagli interessi economici e di potere. In passato dunque l’unione permanente finalizzata alla formazione di una famiglia orientava certamente le tipologie di scelte, decisioni e parametri per le quali il coinvolgimento sentimentale dei futuri coniugi non appariva per niente essenziale. Del tutto impensabile oggi per gli individui di una coppia occidentale immaginare di escludere il fattore ‘amore’ nella scelta del partner. “Certo, anche oggi esistono le unioni fondate su interesse e calcolo o le unioni fondate su altri bisogni primari, come la fine della solitudine, la libertà, la fame, etc., ma, a parte queste eccezioni, nell’immaginario collettivo di ognuno l’innamoramento e l’amore sono l’indispensabile cemento senza il quale non può aver luogo alcun discorso di coppia[1].


Nella storia dell’umanità, l’attrazione e l’innamoramento non sono stati quasi mai il fattore indispensabile della costruzione delle coppie. L’amore romantico diventa ingrediente sempre più centrale per la formazione delle coppie solo dal XIX secolo in poi prima nelle classi alte della società, e diventa cultura diffusa solo nel corso del XX secolo ed in special modo dall’ultimo dopoguerra fino ad oggi. Il progressivo avanzamento del mondo del lavoro e ciò che questo richiedeva soprattutto alle donne (in termini di cambiamento) ha necessitato una ri-contrattazione all’interno delle coppie su diversi piani, sia simbolici sia pratici. Le coppie contemporanee sono costrette a riconfigurare radicalmente i loro itinerari e le loro rappresentazioni della vita insieme. Cambiano di conseguenza anche ruoli e funzioni (sociali e psichiche) maschili, con tutto il portato di crisi della virilità di cui si parla tanto ovunque. Cambia dunque l’orizzonte generale di regole relazionali dentro il quale la coppia si muove obbligando gli uomini ad accettare la parità della donna e a condividere tutte le incombenze inerenti la conduzione quotidiana – economica, logistica, morale – di coppia e famiglia. In questa ri-negoziazione tra sessi, la coppia e i suoi individui non possono far riferimento a modelli relazionali precedenti. Ma anche la donna oggi da sola non ce la fa, è orgogliosa e non lo dice per non sentirsi recriminare la propria autonomia e gli uomini non sanno come prenderle, a volte il loro ruolo non si sa bene qual è e la donna non sa che farsene dell’uomo che non si sa bene cos’è. Quindi quello a cui una relazione può andare incontro si articola su diversi livelli. Tra le tante scelte possibili, c’è anche quella della coppia stabile che vive una relazione sentimentale ma che evita la convivenza. Come? Si parla in questo caso di coppia LAT, in altre parole i Living apart together, conosciuti anche come coppie del fine settimana, coppie a convivenza intermittente o coppie part-time. Due fidanzati decidono di vivere in case differenti, ognuno per conto proprio. Una tipologia in crescita, che comprende storie molto diverse, associate da una comune apprensione: difendere i propri spazi personali, le proprie abitudini, senza però rinunciare a una relazione affettiva stabile. Insomma “la botte piena e la moglie ubriaca”. Quali sono i lati positivi e negativi di tale scelta?

LATI POSITIVI

1. Quale miglior metodo per non affrontare la quotidianità fatta di calzini in giro per la casa, cattivi umori, preoccupazioni per spese e quant’altro? Evitare la noia e vedersi solo quando si sta di buon umore.
2.  Avendo la propria indipendenza e i propri spazi, si può continuare a custodire i propri hobby e le proprie passioni, cosi che il fine settimana lo si dedica completamente al partner che sarà contento di essere al centro dell’attenzione. 3. Abitare in case separate aiuta anche l’eros: vivere distanti stimola la fantasia ed il desiderio.

LATI NEGATIVI
1. Rendersi conto a poco a poco di essere soli quando l’altro non c’è, in momento di sconforto o per necessità concrete della casa.
2. La non condivisione delle responsabilità, è un po’ come mantenere l’estasi dell’essere sempre fidanzati, mantenere l’effetto eccitante, un po’ come una droga se ci pensiamo bene, che equivale a non vedere i problemi della vita e quindi equivale a non affrontare mai se stessi ed il confronto con gli altri.
3. Nei momenti di vuoto o di sconforto oppure nei momenti in cui l’altro chiede di più, il rischio è quello di essere sostituiti perché poi si diventa coppia come tutti gli altri.

Virginia Maloni


Bibliografia

D’Elia L., “La Coppia che non si forma e che non continua” (Parte 1).Posted on July 9, 2010, Number of View: 70, http://luigidelia.it.

Maloni V., “Patologia della Coppia. Relazioni e Dintorni”. Edizioni Psiconline, Febbraio 2014, Francavilla al Mare (CH).




[1] D’Elia L., “La Coppia che non si forma e che non continua” (Parte 1).Posted on July 9, 2010, Number of View: 70, http://luigidelia.it.