giovedì 12 marzo 2015

ARTICOLO VAL VIBRATA LIFE FEBBRAIO 2015


Che cosa nasconde quella fastidiosa emicrania?










ARTICOLO IBOO MAGAZINE FEBBRAIO 2015

VIRGINIA MALONI

Gli inglesi lo chiamano “terrible headache”, quel dolore lancinante alla testa che ci blocca ogni attività, che frena la nostra concentrazione, che è capace di farci innervosire e farci stare dentro il letto all’oscuro senza voler vedere nessuno. Quel mal di testa che ci toglie la forza di parlare, e che nonostante l’antidolorifico continua a sussistere! Perché? Le cause scatenanti possono essere veramente diverse (tensione fisica, affaticamento, essere affamati, irregolarità del ciclo sonno-veglia, fastidi oculari, stress accumulato etc…), alcune organiche/biologiche, altre no. Il mal di testa è una vera e propria patologia, che riguarda milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto di sesso femminile e che risulta essere cosi invalidante da condizionare la propria quotidianità, il proprio ambito lavorativo e le relazioni sociali. Dobbiamo però fare una differenziazione tra cefalee primarie, scatenate da processi in parte sconosciuti e quindi che ci rimandano a motivazioni di tipo psicosomatico e psicologico, e secondarie, che invece sono provocate da cause ben identificabili (lesioni, traumi, infezioni). I fattori psicologici e il nostro modo di gestire lo stress risultano importanti per capire le origini del mal di testa, anche perché tali fattori appartengono ad un soggetto con determinati tratti e caratteristiche di personalità. Alcuni soggetti, infatti, gestiscono lo stress e la propria quotidianità in maniera disfunzionale: solitamente abbiamo a che fare con soggetti ambiziosi, perfezionisti e competitivi, che tendono a caricarsi di mille impegni, non ascoltando regolarmente i bisogni di riposo e ripresa psicofisica di ognuno di noi. Tali soggetti, tendenzialmente, sono sensibili al giudizio altrui, vivono le critiche in maniera non costruttiva ma come fonte di fallimento e reprimono le proprie emozioni, in particolare il sentimento della rabbia. Oltre a queste caratteristiche, un’altra spiegazione alla base del mal di testa, riguarda la persona colpita da ansia cronica, soprattutto nelle emicranie dovute alla contrazione dei muscoli della nuca, del cranio e delle spalle. Certamente avere determinati tratti di personalità costituisce soltanto una predisposizione alla sofferenza da mal di testa, che tenderà a manifestarsi quindi in contemporaneità ad alcune cause stressanti di vario genere natura (preoccupazioni lavorative, disagi affettivi, difficoltà durante il sonno…). Ma perché se siamo stressati, soffriamo di mal di testa? Qual è il meccanismo che si innesca? Quando il corpo si protegge da emozioni inaccettabili, esplicita il proprio malessere su alcune parti del corpo, chiamati organi bersaglio. L'ansia, l’afflizione, le emozioni negative trovano una via tempestiva di scarico nel corpo, canalizzandosi in uno o più sintomi. È il meccanismo di azione dei disturbi psicosomatici.Vista nell'ottica psicosomatica, la cefalea può indicare il bisogno di allentare l'eccessivo controllo razionale, e quindi il desiderio di lasciare più spazio all'intuizione. Di solito, infatti, chi soffre di mal di testa sente il bisogno di mantenere tutto sotto controllo, rigidamente concentrate su aspetti razionali che le portano a non lasciarsi andare quasi mai ed accumulare tensione. Il mal di testa, in sintesi, può essere un importante campanello d’allarme che il corpo ci invia, invitandoci a riflettere sul nostro stile o momento di vita per cercare di modificarlo: potrebbe essere utile imparare ad essere meno esigenti verso gli altri e soprattutto verso se stessi, ponendosi obiettivi più realistici. Ovviamente, bisogna prima di tutto escludere qualsiasi possibile causa organica, sottoponendosi agli opportuni esami clinici; ma, in assenza di altre patologie, risulta necessario riflettere sulle possibili “cause” riconoscibili nella propria vita. Molte persone hanno trovato sollievo al loro male dopo aver riconosciuto nella cefalea un ordine tassativo di trasformare il loro modo di vivere. Questo significa che a volte dobbiamo limitare lo spreco di energie fisiche e mentali. Come? Ecco alcuni esempi:
1.  E’ importante essere esigenti e ambiziosi ma non troppo severi con se stessi, quindi riconoscere i propri limiti e concentrarsi sulle cose davvero importanti e realisticamente raggiungibili;
2.  Siamo persone umane, per cui ci saranno giorni in cui saremo stanche e nervose. In quei giorni, non siamo pieni di energia come al solito e quindi non possiamo sforzarci di fare quello che facciamo normalmente nella nostra quotidianità.  
3.  E’ importante porsi degli obiettivi e raggiungerli uno per volta, canalizzando bene le nostre energie. E’ importantissimo essere appagati di ciò che si può realmente avere e di ciò che si può realmente fare con ciò che si ha.

Comunque, l’anamnesi o il racconto preciso da parte della persona che soffre di emicrania, può già portare all'eziologia del disturbo ed alla diagnosi più giusta, che implica il trattamento più adeguato. A livello psicologico è importante fare la cosa che c’è gradita, nel limite del possibile. Se ascoltiamo di più le nostre esigenze e le nostre emozioni il corpo, ne sentirà i benefici.