
L’uomo è sempre
stato affascinato dai sogni e dal loro significato: la sensazione è che,
essendo così misteriosi e apparentemente fuori dal controllo della nostra
mente, celino qualcosa di importante e significativo. Il sogno è un immancabile
accompagnatore delle nostre notti. Alcuni ricordano i propri sogni ogni
mattina, con facilità; altri, invece, solo raramente trattengono le immagini
dell’attività onirica oltre il risveglio. C’è anche chi afferma di non ricordarli
mai: più un sogno è carico emotivamente, più viene censurato. Tutti, tuttavia,
sogniamo ogni notte, più volte: non è possibile non sognare. Secondo i più
recenti studi a riguardo si sogna affinché il cervello possa svegliarsi da
quella sorta di coma cui va incontro tutte le notti e per farlo, ha bisogno di
impegnarsi in una minima attività che è appunto rappresentata dal sogno;
l’attività onirica permette, in questo modo, di tenere attiva la mente. Ma vi
sarebbe anche un altro motivo che spiegherebbe la necessità di sognare. La
motivazione è di natura psicologica e deriva da tutte quelle informazioni che bersagliano
il cervello e che solo col sogno riusciamo ad elaborare, con il risultato di
assistere al consolidamento della memoria a breve e lungo termine. Si sogna,
infatti, tutte le volte in cui c’è un grosso carico emotivo o un momento di
introversione; dunque il sogno deve essere visto come un mezzo per scaricare le
tensioni psichiche della giornata. C’è anche un’ipotesi suggestiva che spiega i
sogni: attraverso di essi si dà vita a desideri che da svegli sarebbero
difficili o impossibili da realizzare. Il sogno rappresenta, in quest’ottica,
la compensazione di fantasie e desideri rimasti incompiuti. I sogni
rappresentano metafore che parlano dell’attualità psicologica di ciascuno e la
comprensione del loro linguaggio è la via di accesso al loro significato.
Inoltre, attraverso l’utilizzazione dei propri sogni è possibile creare un
momento di ascolto e di riflessione su se stessi in grado di mettere
l’individuo in contatto con quelle parti di sé meno coscienti.
Dott.ssa Simona Annunzi, collaboratrice del Centro di Psicologia Forense e Psicoterapia. Articolo scritto per il mensile Val Vibrata Life Aprile 2013
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