venerdì 8 marzo 2013
IV EDIZIONE GIORNATE DI PSICOLOGIA VAL VIBRATA
martedì 5 marzo 2013
A cosa servono le emozioni?
Autore: Dr. Fabio Irelli
Le emozioni sono composte sia dagli
umori sia dagli affetti: l’umore è un’emozione senza oggetto
intenzionale che caratteristicamente si prolunga nel tempo, mentre
l’affetto è un’emozione diretta a un oggetto intenzionale che
generalmente ha una durata più breve. In questo senso, la disforia è un
umore caratterizzato da tensione, irritabilità, nervosismo che la
persona non sa spiegare, mentre la rabbia, anch’ essa caratterizzata da
un simile stato d’animo, è indirizzata però su un oggetto specifico che è
colto come la causa della rabbia stessa.
E’ proprio dalla dialettica tra umori e
affetti, vale a dire da quel bisogno che l’uomo ha di interrogarsi sui
suoi umori per trasformarli in affetti, dotandoli quindi di una causa
evidente, che possiamo comprendere le principali funzioni delle
emozioni: tenerci agganciati al mondo selezionando specifiche modalità
di azione, guidarci nella comprensione delle azioni altrui e infine
nella conoscenza di se stessi. Proviamo a capire perché. Immaginiamo di
entrare in una stanza poco illuminata e di scorgere qualcosa in un
angolo.
Potremmo chiederci: “È un serpente o un
pezzo di corda?” Mentre i nostri pensieri oscilleranno tra le due
possibilità, saremo paralizzati nella nostra decisione, vale a dire
esplorare la stanza o fuggire via? Sarà il nostro coraggio o il nostro
timore a farci scegliere l’una o l’altra ipotesi, permettendoci in tal
maniera di tornare ad agire superando la paralisi del dubbio. Le
emozioni, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nel trasformare
l’ambiente da luogo in cui ogni stimolo-oggetto ci appare come spoglio
di qualsiasi funzione e quindi d’interesse e senso, a luogo in cui viene
generata la possibilità di percepirlo come rilevante per i nostri
scopi, attraente o repellente, buono o cattivo, determinando
conseguentemente il nostro agire.
Anche la possibilità di comprensione
delle azioni altrui, in un mondo sociale molto complesso come quello
umano, è fondata sulla capacità di risuonare con le emozioni degli
altri, cioè sulla riproduzione involontaria e implicita di ciò che
l’altro prova nel compiere quella certa azione. Tra l’altro la base
biologica di questi fenomeni è stata scoperta, non molti anni fa, in una
popolazione di neuroni chiamati, appunto, “neuroni specchio”. La
riflessione sulle mie emozioni, infine, è la via regia per la conoscenza
di me stesso, infatti, sono le mie emozioni che mi informano che quella
è una mia azione nel senso etico del termine, cioè essa non è solo
compiuta da me, ma fa parte della mia identità o viceversa possono farmi
sentire che tra ciò che io sembro essere agendo in un certo modo e ciò
che sento di essere c’è una sostanziale differenza. Sì, le emozioni
rappresentano la bussola della nostra esistenza.
a cura del Dottor Fabio Irelli, Giornale VAL VIBRATA LIFE, Febbraio 2013.
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